Un consumatore evoluto ha ormai un approccio omnichannel allo shopping: questo l’identikit definito dalla ricerca FutureBuy di Gfk.
Nello shopping, inteso come l’intero processo di ricerca, confronto e raccolta di informazioni sui prodotti, oltre che l’effettivo atto di acquisto, oggi diventa sempre più fondamentale offrire ai consumatori un’esperienza integrata tra online ed offline; se nello shopping online conta soprattutto la convenienza, in quello offline rimane importante la possibilità di vedere e provare i prodotti.
L’integrazione, quindi, tra showrooming e webrooming conferma la consuetudine diffusa di passare da un canale di vendita all’altro, cercando informazioni sul web e acquistando successivamente instore, e viceversa, guardando e provando in negozio per poi acquistare online.
L’approccio omnichannel, conseguenza diretta di una maggiore padronanza degli strumenti tecnologici, porta però ad una diminuzione della fedeltà dei consumatori nei confronti delle marche e retailer; per trovare “affari migliori” è necessario ampliare il raggio di shopping. I consumatori sembrano essere sempre meno influenzati da retailer, brand e pubblicità, ma sempre più inclini ad intraprendere un dialogo paritario basato sullo scambio reciproco di input, per la costruzione di prodotti e servizi tarati sulle proprie esigenze.
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